domenica 11 settembre 2016

(1) Giacinto Plexux Di Monderose

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onde gravitazionali, increspature nello spaziotempo gravitazionali? In realtà, esse sono deboli increspature nello spaziotempo, il mondo a quattro di- mensioni che Einstein ha creato nelle sue teorie della Relatività Ristretta e Generale. Il passaggio di un’onda gravitazionale determina il cambiamento sia della distanza tra gli oggetti, sia della loro stessa dimensione, ma tale cambiamento è una quantità inimmaginabilmente piccola, perché le onde gravitazionali interagiscono in modo estremamente debole con la materia. Questo rende molto difficile la loro rilevazione, ma rappresenta anche un vantaggio: queste onde si possono propagare attraverso lo spazio interstellare senza essere alterate e le informazioni che trasportano non sono modificate. Per produrre un’onda gravitazionale "efficace" occorre che un corpo molto massiccio, ad esempio una stella, sia accelerato. Molte stelle fanno parte di sistemi doppi, ovvero oggetti che ruotano uno intorno all’altro grazie alla reciproca attrazione gravitazionale.




Che tipo di onde sono allora quelle gravitazionali? In realtà, esse sono deboli increspature nello spaziotempo crea le onde gravitazionali. È stata la colli- sione tra due buchi neri avvenuta un miliardo di anni fa a provocare questo segnale: cosicché, oltre a confermare l’esistenza delle onde gravitazionali, è stata fornita anche la prima osservazione diretta della dinamica di un sistema di buchi neri. L’evento è stato invisibile perfino ai telescopi più potenti perché non è accompagnato da emissione di luce. A giugno del 2016 è stata poi annunciata la rilevazione di un secondo segnale, prodotto anche questa volta dalla fusione di due buchi neri, più leggeri dei precedenti.




Il 14 settembre 2015, i due strumenti statunitensi, appena iniziata la nuova presa dati, hanno osservato per la prima volta in modo diretto le onde gravitazionali. È stata la colli- sione tra due buchi neri avvenuta un miliardo di anni fa a provocare questo segnale: cosicché, oltre a confermare l’esistenza delle onde gravitazionali, è stata fornita anche la prima osservazione diretta della dinamica di un sistema di buchi neri. L’evento è stato invisibile perfino ai telescopi più potenti perché non è accompagnato da emissione di luce. A giugno del 2016 è stata poi annunciata la rilevazione di un secondo segnale, prodotto anche questa volta dalla fusione di due buchi neri, più leggeri dei precedenti.


Questi fatti ci rivelano che per noi si sta aprendo una nuova epoca di scoperte, un vero tesoro di nuove informazioni, diverse da quelle che già possediamo tramite i telescopi ottici, radio, infrarossi, UV, X o gamma, tutti basati sulla radiazione elettromagnetica. Con la scoperta delle onde gravitazionali Top of Form 2








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