ὄσ᾽ἂν λέγωμεν πάνθ᾽ ὁρῶντα λέξομεν.
Sofocle, Edipo a Colono, vv. 73 ss.
Ma quale garanzia può venire da un uomo che non può guardare?
Tutto ciò che possiamo dire, lo vediamo dicendolo.
ἄρκεσις «garanzia» – cosa egli offre a valido sostegno.
βλέπειν «guardare» – avere la veduta dell’ente, delle cose
e degli accadimenti. In tutto questo, quest’uomo
è smarrito. Egli è cieco nei confronti dell’ente.
e degli accadimenti. In tutto questo, quest’uomo
è smarrito. Egli è cieco nei confronti dell’ente.
ὁρᾶν «vedere» – avere occhio per l’«essere» – il destino –
la verità dell’ente. Questo vedere è la vista del
dolore dell’esperienza. La capacità di soffrire fino
alla pena del completo velamento dell’andar-via.
la verità dell’ente. Questo vedere è la vista del
dolore dell’esperienza. La capacità di soffrire fino
alla pena del completo velamento dell’andar-via.
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Questa «es-posizione» non descrive e non fornisce un resoconto; non è né «sistema» né «aforisma». Solo in apparenza è «es-posizione». Essa è un tentativo della parola che risponde, che fonda; il Dire della divergenza; ma un cammino su un sentiero interrotto.
A partire dai Contributi alla filosofia (Dall’evento), trasformare tutto in questo Dire.
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Il destino dell’Essere si consegna ai pensatori
Sotto ognuna delle parole fondamentali è detto lo Stesso, l’evento. La loro successione è determinata in base all’essenza della divergenza, alla cui insistenza il Dire è talvolta transpropriato.
Le parole fondamentali sono tracce, che, in un circolo attorno all’evento non dominabile dallo sguardo, conducono in un ambito, che è oltre ogni prossimità e, per questo, ignoto per ogni immediata rappresentazione.
Ogni parola risponde a
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